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IMPOSTA PUBBLICITA’ – Aumenti tariffari 2014 – Legittimità – CTR Abruzzo – Sentenza 436 del 5/10/2020

“…gli aumenti in questione sono stati disposti con Delib. di G.C. n. 962 del 2003, dunque tali aumenti non risultano illegittimi secondo i parametri enunciati dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 15 del 2018, secondo cui “… non è corretta l’interpretazione dell’art. 1, comma 739, della L. n. 208 del 2015, secondo cui esso ripristinerebbe retroattivamente la potestà di applicare maggiorazioni alle tariffe per i Comuni che, alla data del 26 giugno del 2012, avessero già deliberato in tal senso. La disposizione, invece, si limita a precisare la salvezza degli aumenti deliberati al 26 giugno 2012…” Dunque, secondo la Corte Costituzionale appare conforme a costituzione l’interpretazione di tale comma 739 nei limiti in cui consente di non considerare illegittimi gli aumenti già deliberati, come nel caso di specie, entro il 26 giugno 2012.”

 

APPROFONDISCI L’ARGOMENTO 

 

canone unico

COSAP – Prescrizione – Decennale – Tribunale Milano – Sez.I – Sentenza del 3/11/2020

“Infine, proprio alla luce della qualificazione della pretesa del Comune di Milano (quale corrispettivo dell’utilizzo abusivo del suolo pubblico), si impone il rigetto dell’eccezione di prescrizione.
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3710/2019, richiamando la sentenza delle Sezioni Unite n. 11026/2014, ha affermato che “del tutto arbitraria si rileva, perché priva di qualsiasi referente logico o normativo l’assimilazione della prescrizione quinquennale alla prescrizione del diritto al canone Osap …. in assenza di un preciso riferimento normativo è esclusa la prescrizione breve (sulla base dell’interpretazione a contrario dell’art. 24 del Regolamento del Comune di Milano)…..il canone Osap, a differenza del canone locatizio, trova titolo in diversi e specifici provvedimenti autorizzativi (e non in un unico provvedimento, fonte dell’obbligazione, assimilabile al contratto di locazione)”.
Tanto premesso, non può sostenersi che il termine prescrizionale del credito possa essere quinquennale (come dedotto dalla difesa della società opponente) non solo perché non si tratta di responsabilità extracontrattuale ma anche perché non vi è norma che consenta di fare eccezione alla ordinaria regola della prescrizione decennale.”

COSAP – Passo a raso – Rileva lo stato dei luoghi – Cassazione – Sentenza 25345 del 11/11/2020

Il contribuente richiede ed ottiene una concessione per un’occupazione da realizzarsi con un passo carraio che, nell’atto amministrativo, viene definito “a raso” e pertanto esente da canone. L’Ente impositore, tuttavia, in fase di verifica, accerta la difformità dell’occupazione realizzata qualificandola come abusiva. Ne nasce un contenzioso che, secondo la Suprema Corte, va definito tenendo in rilievo l’effettivo stato dei luoghi interessati dall’occupazione di suolo pubblico.

 

“Tale accertamento di fatto appare necessario per valutare i presupposti dell’imposizione, tenuto conto anche che la definizione contenuta nel titolo concessorio è in contrasto con quanto prospettato nel corso del giudizio dall’ente impositore.”

TARSU – Cassazione – Ordinanza 27630 del 3/12/2020 – Garage e parcheggi – Dovuta

“Con particolare riferimento agli immobili adibiti a garage Cass. n. 1711 del 2017, richiamando Cass. civ. Sez. VI-5, n. 33/15 (conf. Cass. un. 18022/13 e 17634/04) ha ritenuto che «in virtù del d.lgs. 15 novembre 1993, n. 507, arti. 62 e 64, i Comuni devono istituire una apposita tassa annuale su base tariffaria, che viene a gravare su chiunque occupi o conduca i locali, a qualsiasi uso adibiti, esistenti nelle zone del territorio comunale, in cui i servizi sono istituiti, compresi i garage. Tale tassa è dovuta indipendentemente dal fatto che l’utente utilizzi il servizio, salva l’autorizzazione dell’ente impositore allo smaltimento dei rifiuti secondo altre modalità, purché il servizio sia istituito, e sussista la possibilità della utilizzazione». 

IMU – Cassazione – Sentenza 24540 del 4/11/2020 – IACP – Circolari Mef – Incertezza della norma – Sanzioni non applicabili

La incertezza sulla portata e sull’abito di applicazione della disposizione contenuta nell’art. 13, comma 11, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, cit., è resa palese dalle istruzioni impartite dalla Amministrazione finanziaria colla circolare n. 3/DF del 18 maggio 2012, prot. n. 9485/2012, che pare accreditare la tesi del contribuente là dove (a p. 35), con riferimento alla quota del tributo riservata allo Stato, si legge: « La quota di imposta risultante è versata dal contribuente contestualmente a quella di competenza comunale. Non appare superfluo, in questa sede riassumere le seguenti fattispecie […] per le quali non è dovuta la quota IMU riservata allo Stato: L.] alloggi regolarmente assegnati dagli IACP e altri istituti comunque denominati ». Ricorre, pertanto, la invocata causa di non punibilità del contribuente.