IMPOSTA PUBBLICITA’ – Cassazione – Sentenza 29096 del 13/11/2018 – Franchising – Soggetto passivo tenuto al pagamento

La ricorrente ribadisce la sua autonomia giuridica rispetto ai singoli affiliati della rete in franchising. Infatti un requisito imprescindibile del contratto di franchising è quello dell’indipendenza economica e giuridica dei soggetti contraenti così come riconosciuto dall’articolo 1 della I. n. 129 del 2004 che ha tipizzato i requisiti fondamentali di tale tipologia contrattuale.
Il franchisor dunque è soggetto del tutto autonomo rispetto al franchisee e solo quest’ultimo deve considerarsi responsabile verso i terzi per quanto concerne l’esercizio della propria attività imprenditoriale, compresa l’esecuzione della pubblicità del marchio concesso in godimento.

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IMPOSTA PUBBLICITA’ – Cassazione – Sentenza 29095 del 13/11/2018 – Accertamento – Contenuto minimo

La ricorrente, sotto l’ombrello del vizio di violazione di legge di insufficiente motivazione, richiede una diversa qualificazione dei fatti. In realtà la motivazione della CTR sul punto è sufficiente e conforme all’orientamento della giurisprudenza di questa Corte secondo il quale in tema di determinazione dell’imposta comunale sulla pubblicità, il contenuto minimo dell’avviso di accertamento è determinato dall’art. 10 del d.lgs. 15 novembre 1993, n. 507, il quale richiede che esso indichi il soggetto passivo, le caratteristiche l’ubicazione del mezzo pubblicitario, l’importo dell’imposta accertata, delle soprattasse dovute e degli interessi.

Anche in relazione alle caratteristiche del mezzo pubblicitario la motivazione della sentenza impugnata è puntuale laddove afferma che l’indicazione del messaggio pubblicitario non si poteva specificare ulteriormente perché il pannello pubblicitario era adibito a reclamizzare nel tempo prodotti diversi e, dunque, la locuzione adottata dall’amministrazione con il termine «varia» era legittima e non poteva costituire un elemento invalidante l’atto impositivo.

Ciò rende irrilevante anche il fatto che, nel verbale di sopralluogo, l’inciso pubblicitario esposto era chiaramente identificato nella pubblicità Bacardi perché la motivazione fa riferimento all’uso del pannello in tempi diversi.

 

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IMPOSTA PUBBLICITA’ – Cassazione – Sentenza 29092 del 13/11/2018 – Superficie – Modalità di calcolo

Questa Corte ha peraltro già avuto modo di precisare che “in tema d’imposta comunale sulla pubblicità effettuata mediante strutture piane, il d.lgs. 507/1993, art. 7 comma 1, stabilisce che l’imposta va determinata in base alla superficie della minima figura geometrica in cui è circoscritto il mezzo pubblicitario. L’imposta, pertanto, deve essere pagata con riferimento alla superficie utilizzabile per i messaggi e, conseguentemente, se la faccia dell’impianto si compone di uno spazio destinato alla pubblicità e di una cornice da esso distinta ed oggettivamente inidonea ad essere utilizzata per la diffusione dei messaggi, l’imposta dovrà essere commisurata soltanto in relazione al predetto spazio, mentre se l’impianto è strutturato in modo tale che l’intera sua faccia è utilizzata per la pubblicità, l’imposta andrà ragguagliata alla totalità della superficie” (così Cass. 21 gennaio 2008, n. 1161 richiamando Cass. n.4908/2005).

CONFORMI:

 

IMPOSTA PUBBLICITA’ – Fototessere e distributori automatici – Esenzione – Non si applica – Rapida rassegna giurisprudenziale

“In realtà, come già osservato da questa Corte (cfr. Cass. civ. sez. 5 15 febbraio 2012, n. 2167; n. 13023/2015; n. 27497/2014;6714/2017), ai fini specifici dell’imposta si deve considerare comunque aperto al pubblico lo spazio interno della stazione ferroviaria il cui accesso sia consentito ai soggetti muniti di biglietto di viaggio; ciò in quanto, dalla richiamata disposizione normativa, si evince che il presupposto impositivo debba essere individuato nell’astratta possibilità del messaggio, in rapporto all’ubicazione del mezzo, di avere un numero indeterminato di destinatari, che diventano tali solo perché vengono a trovarsi in quel luogo determinato (cfr. anche Cass. civ. sez. 5 2 ottobre 2009, n. 21161 e Cass. civ. sez. 5 8 settembre 2008, n. 22572).
Destituito di fondamento è il terzo motivo. Il D.Lgs. n. 507 del 1993, art. 17, comma 1, lett. e) esenta dall’imposta “la pubblicità esposta all’interno delle stazioni dei servizi di trasporto pubblico di ogni genere inerente l’attività esercitata dall’impresa di trasporto, nonché le tabelle esposte all’esterno delle stazioni stesse o lungo l’itinerario di viaggio, per la parte in cui contengono informazioni relative alle modalità di effettuazione del servizio”.

CONFORMI:

CASSAZIONE:

COMMISSIONI TRIBUTARIE REGIONALI:

ANCI – Riscossione locale – Proposta di riforma – 6/11/2018

Riscossione locale, la proposta di riforma dell’ Anci. Il documento con le indicazioni è stato redatto durante l’audizione dell’ Anci presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato.


Il testo è stato definito al tavolo di confronto attivato al dipartimento delle Finanze del Mef, al quale oltre all’Anci-Ifel hanno partecipato diverse amministrazioni e soggetti interessati: ministero dell’Interno, Agid, agenzia delle Entrate, agenzia delle Entrate-Riscossione, Anacap.