Risultati della ricerca per: ulo giuridico tari

TARI – Violazioni ultrannuali e cumulo giuridico

“La Commissione osserva che il meccanismo del cumulo giuridico delle sanzioni tributarie prevede l’irrogazione di un’unica sanzione per la pluralità di violazioni commesse dal medesimo contribuente, determinata applicando alla sanzione prevista per la violazione più grave gli aumenti previsti dalla legge. Pertanto quando l’illecito continua ripetutamente in relazione alla medesima imposta ma in più periodi d’imposta la continuazione della violazione rientra nella disciplina del comma 5 dell’art. 12 del D.Lgs. n. 472/1997. “

Illustrazione Vettori di Vecteezy

ICI – Cassazione – Sanzioni – Cumulo giuridico – Si applica – Ordinanza 18423 del 12/7/2018

…questa Corte ha affermato il principio secondo cui “In tema di sanzioni amministrative per violazioni tributarie, l’istituto della continuazione, sancito dall’art. 12, comma 5, del d.lgs. n. 472 del 1997, secondo cui “quando violazioni della stessa indole vengono commesse in periodi di imposta diversi, si applica la sanzione base aumentata dalla metà al triplo”, è applicabile anche all’ICI” ( V. Cass.n. 26077 del 30/12/2015 (così Sez. 5, Sentenza n. 3265 del 02/03/2012).

ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE – Sanzioni – Cumulo giuridico e recidiva – Compatibilità – Cassazione – Sentenza 13742 del 22/5/2019

“…Il compimento di un’altra violazione incarnante il superamento di quel momento di valore rappresentato dall’accertamento giudiziale della violazione (o dalla definitività della stessa per mancata impugnazione) potrà coniugarsi col disvalore proprio della perpetrazione di una ripetuta condotta di violazioni della stessa indole.

Consegue che, per giustificare la recidiva, nel sistema delineato dall’art. 7 comma 3 e dall’art. 12 comma 5 del d.lgs 472/92 è necessario, quanto alla azione amministrativa e dunque al rilevo fiscale, che la violazione sia stata definitivamente accertata dal Giudice Tributario, ovvero sia divenuta definitiva per la mancata impugnazione della contestazione della violazione.”

Canone non ricognitorio – Consiglio di Stato – Sentenza n.5071 del 2/11/2017 – Legittimità del regolamento istitutivo

“…b) non vi è un divieto di cumulo con la COSAP (o con la TOSAP), ma solo una diversità di titolo giuridico, avendo la prima un fondamento di carattere tributario connesso con l’occupazione permanente di uno spazio pubblico in analogia con ’indennizzo dovuto per le servitù prediali senza un nesso di collegamento con impedimenti all’uso generale, mentre il canone non ricognitorio rappresenta un corrispettivo correlato ad una limitazione  o modulazione della possibilità dell’utilizzo pubblico tipico del bene che ne precluda l’ordinaria generale fruizione;…

“Infatti, mentre il canone concessorio non ricognitorio costituisce per l’ente pubblico proprietario del terreno una entrata patrimoniale (e non tributaria) che trova la sua giustificazione nella necessità di trarre un corrispettivo per l’uso esclusivo e per l’occupazione dello spazio, concessi contrattualmente o in base a provvedimento amministrativo a soggetti terzi; la TOSAP è un tributo e deve essere corrisposta al Comune, quale ente impositore, al verificarsi di determinati presupposti ritenuti indici seppure indiretti di capacità contributiva. Ancora, la COSAP è un’entrata di carattere patrimoniale, la cui istituzione è rimessa alla facoltà dei Comuni e delle Province in alternativa alla tassa per le occupazioni di spazi ed aree pubbliche appartenenti al patrimonio indisponibile dei medesimi enti.”

CANONE NON RICOGNITORIO – Consiglio di Stato – Parere 133 del 10/1/2018 – Legittimità del Regolamento istitutivo

Ancora una volta, su sollecitazione di un’azienda erogatrice di servizi elettrici,  il Consiglio di Stato torna ad esprimersi sulla legittimità di un Regolamento Comunale istitutivo il Canone Non Ricognitorio. Diverse le problematiche e le criticità sviscerate.

“… non vi è un divieto di cumulo con la COSAP (o con la TOSAP), ma solo una diversità di titolo giuridico, avendo la prima un fondamento di carattere tributario connesso con l’occupazione permanente di uno spazio pubblico in analogia con l’indennizzo dovuto per le servitù prediali senza un nesso di collegamento con impedimenti all’uso generale, mentre il canone non ricognitorio rappresenta un corrispettivo correlato ad una limitazione o modulazione della possibilità dell’utilizzo pubblico tipico del bene che ne precluda l’ordinaria generale fruizione;…”