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TOSAP – Cassazione – Sentenza 27048 del 21/12/2007 – Occupazioni permanenti e temporanee – Criteri

In tema di tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche – TOSAP – e sulla base del combinato disposto degli articoli 42, 44 e 45 del D.lgs. n. 507 del 15 novembre 1993 l’occupazione è da considerarsi permanente quanto l’atto di concessione prevede l’utilizzazione continua da parte del concessionario, con sottrazione del suolo o dell’area all’uso pubblico, per tutta la durata, comunque superiore all’anno – articolo 42 comma 1 lett. c).

Deve essere considerata temporanea l’occupazione priva di autorizzazione – articolo 42 comma 2 – e l’occupazione anche se autorizzata di durata inferiore all’anno – articolo 42 comma 1 lett. b) – e infine l’occupazione di durata superiore all’anno che preveda, però, la sottrazione non continuativa del suolo pubblico (ad esempio soltanto per una parte del giorno), mancando in questo caso la stabilità dell’occupazione.

La sola durata dell’occupazione (infra o ultra annuale) non costituisce un valido elemento per il discrimen legale per qualificare come temporanea o come permanente un’occupazione, dovendo invece assumere rilevanza se la concessione limiti o meno l’occupazione ad alcune ore del giorno (o ad alcuni giorni della settimana) mancando, in questo caso, il carattere della stabilità dell’occupazione stessa.

TOSAP – Cassazione – Sentenza 4293 del 26/2/2007 – Passi carrai – Basta l’interruzione del marciapiede

Costituisce presupposto per l’origine della TOSAP non solo la modifica del piano stradale ma anche “gli appositi intervalli lasciati nei marciapiedi intesi a facilitare l’accesso dei veicoli alla proprietà privata” perchè il dislivello – o comunque l’interruzione – del marciapiede in corrispondenza del passo carrabile, identifica, in modo visibile e permanente, la porzione di area pubblica sottratta alla destinazione pedonale.

TOSAP – Cassazione – Sentenza 13493 del 28/6/2005 – Occupazione a tutela incolumità su edificio privato- Tassabilità

la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, o di aree private soggette a servitù di pubblico passaggio, presuppone unicamente, ai sensi dell’art. 38 D.lgs. 507 /93, il fatto oggettivo dell’occupazione, quale che sia il fine che l’abbia determinata, trovando la sua ratio nell’utilizzazione che il singolo faccia, nel proprio interesse, di un suolo altrimenti destinato all’uso della generalità dei cittadini, interesse o utilità che può anche coincidere con finalità di ordine pubblico, proprie dell’ente territoriale, come quando l’occupante intenda evitare che dalla cosa di sua proprietà gravemente danneggiata, ovvero oggetto di lavori di ristrutturazione o restauro, possa derivare un danno alle persone.