TOSAP – Cassazione – Sentenza 28340 del 4/11/2019 – Aree di sosta affidate a concessionario – Esenzione – Non spetta

“In conclusione, in presenza di un provvedimento di concessione o di autorizzazione, per mezzo del quale il Comune o la Provincia acconsente ad un privato di occupare il proprio suolo, sarà quest’ultimo (concessionario o autorizzato) il soggetto passivo della Tosap. . AI contrario, quando il contratto che connette- al Comune il privato ha ad oggetto la gestione di parcometri elettrici per la disciplina e l’esazione delle tariffe per la sosta di autovetture, la rimozione dei veicoli e la custodia dei veicoli rimossi, non si configura come una vera e propria concessione di utilizzo degli – stalli, bensì appare un appalto di servizi di gestione.”

COSAP – Tribunale Roma – Sentenza 20977 del 31/10/2019 – Lavori edili urgenti – Esenzione solo per cause di forza maggiore

“Tale ipotesi di esenzione inerisce al caso in cui un immobile venga a deteriorarsi e/o a costituire una situazione di pericolo in relazione ad un evento di forza maggiore (si pensi, ad esempio, ad un evento sismico, ad un esplosione, ad imprevisti ed eccezionali eventi atmosferici, ecc.). La norma di esenzione dal COSAP, di cui all’art. 19 del Regolamento “OSP e COSAP” di Roma Capitale, intende salvaguardare quelle ipotesi eccezionali in cui il cittadino, per una circostanza imprevedibile, si sia trovato ad affrontare un onere ed un’attività imprevista…Né può confondersi, come fa l ‘attrice in riassunzione, il concetto di “urgenza” (cioè a dire “quando occorre provvedere senza indugio all’esecuzione dei lavori” così come previsto dall’art. 11 del regolamento COSAP) con il concetto di “forza maggiore” (cioè a dire una fatto e/o un evento imprevedibile).”

IMPOSTA PUBBLICITA’ – Silos e macchine di cantiere – Imponibilità – Cassazione – Ordinanza 16793 del 15/6/2021

CONFORMI:

“”Il presupposto dell’imposta sulla pubblicità va ricercato nell’astratta potenzialità del messaggio pubblicitario, in rapporto all’ubicazione del mezzo, di far conoscere indiscriminatamente alla massa di possibili acquirenti ed utenti il nome, l’attività ed il prodotto di un’azienda (Cassazione, sentenze nn. 27497/2014, 15654/2004 e 8658/2015). Come è noto, la misura dell’imposta relativa alla pubblicità contenente la riproduzione del marchio commerciale, va calcolata, ai sensi del D.Lgs. 15 novembre 1993, n.507, art. 7, comma 1, sulla base delle dimensioni dell’intera superficie dell’installazione pubblicitaria, comprensiva anche della parte non coperta dal marchio, se quest’ultima abbia – per dimensioni, forma, colore, mancanza di separazione grafica rispetto all’altra – le caratteristiche proprie o della componente pubblicitaria aggiuntiva vera e propria ovvero quelle di una superficie estensiva del messaggio pubblicitario (C. 15201/04, 7031/02). il Dm Mef 26 luglio 2012 non esclude a priori l’imposizione da parte dei Comuni per le macchine da cantiere bensì regolamenta il solo marchio di fabbrica. Pertanto, qualora la raffigurazione esuli dall’individuare un segno distintivo rappresentato dal marchio di fabbrica troverà applicazione la norma sulla pubblicità di cui al Dlgs 507/1993.””


ACCERTAMENTO E RISCOSSIONE – Notifica a Ditta invece che all’impresa – Legittimità – Cassazione – Sentenza 24544 del 2/10/2019

“Qui bisogna ricordare che la ditta non è essa stessa l’impresa, ma elemento distintivo dell’impresa cui non fa capo l’obbligazione tributaria perché l’obbligazione tributaria fa capo invece all’imprenditore, persona fisica. La indicazione della ditta nell’avviso di accertamento potrebbe comportare nullità solo nel caso in cui si generi incertezza assoluta sulla persona fisica dell’imprenditore destinatario della pretesa tributaria (Cass. n. 713/2007) cosa che in questo caso non è avvenuta.”

IMPOSTA PUBBLICITA’ – CTR Emilia Romagna – Sentenza 1603 del 12/9/2019 – Stabilimento limitato ai soli dipendenti – Irrilevanza

“…è indubbio che le targhe e le insegne poste lungo lo stabilimento industriale assolvano una funzione di pubblicità allo scopo di attirare clienti e di fare conoscere il proprio nome e attività a chiunque si trovi a transitare nella zona, a nulla rilevando peraltro (come si legge in sentenza) che l’accesso allo stabilimento sia limitato e contenuto ai soli dipendenti della azienda.

…il presupposto d’imponibilità, di cui all’art. 5 richiamato, va ricercato nell’astratta possibilità che il messaggio, in rapporto all’ubicazione del mezzo, possa avere un numero indeterminato di destinatari, che diventano tali solo perchè vengono a trovarsi in un luogo determinato…”