imposta pubblicità

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IMPOSTA PUBBLICITA’ – Franchising – Logo – Tassabile – CTR Umbria – Sentenza n.268 del 24/7/2017

Intitolazione: Imposta Comunale Pubblicità – Cassonetti luminosi inferiori a 5 mq – Caso del franchising – Imposta – Dovuta

Massima: La distinzione tra insegna (esente da imposta) e pubblicità (tassata) sancita dall’art.17 comma 1 bis D.Lgs.507/93 non è suscettibile di applicazione analogica, valendo, in tema di esenzioni, il principio di tassatività. In caso di franchising, come nella specie, il principio resta valido in quanto tale contratto non trova valenza sul piano tributario

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CANONE UNICO – PUBBLICITA’ – Volantinaggio – Scia – Non necessaria – Regolamento – Non può comprimere libertà iniziative economiche – Tar Piemonte – Sentenza 708 del 8/6/2017

L’amministrazione comunale non dispone di poteri autorizzatori relativi all’attività di distribuzione di materiale pubblicitario. Si tratta infatti di un’attività essenzialmente libera, come la generalità dei servizi resi da privati (v. art. 10 del Dlgs. 26 marzo 2010 n. 59), e tutelata dalle norme che proteggono e favoriscono l’iniziativa economica (v. art. 1 del DL 24 gennaio 2012 n. 1). Gli obblighi imposti dal Comune sono quindi illegittimi per contrasto con i principi della liberalizzazione economica ormai codificati anche nell’ordinamento interno.

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IMPOSTA PUBBLICITA’ – Gestione del servizio di riscossione e di accertamento – Minimo garantito – Giurisprudenza e Prassi

Un breve revival – IMPOSTA PUBBLICITA’ – TOSAP/COSAP – Uso illecito di mezzi pubblicitari e illecita occupazione di suolo pubblico – Legge 25 marzo 1997, n. 77 – Art. 6

Uso illecito di mezzi pubblicitari e illecita occupazione di suolo pubblico
In caso di recidiva nella utilizzazione di mezzi pubblicitari e nella occupazione di suolo pubblico in violazione delle norme di legge e del regolamento comunale, l’autorità che ha rilasciato l’autorizzazione per l’esercizio dell’attività di vendita in sede fissa e su area pubblica di cui alle leggi 11 giugno 1971, n. 426, e 28 marzo 1991, n. 112, nonchè per l’esercizio dell’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande di cui alla legge 25 agosto 1991, n. 287, dispone, previa diffida, la sospensione dell’attività per un periodo non superiore a tre giorni.

Giurisprudenza sull’argomento: